martedì 12 luglio 2011

Barberini la magia delle lenti di vetro




La Barberini produce lenti in vetro ottico per l’applicazione tipica nella protezione solare. Sono realizzate due tipologie diverse: le lenti senza potere ottico (plano) e lenti con correzione oftalmica personalizzate all’utilizzatore.
Le lenti vengono vendute esclusivamente finite e pronte per l’inserimento nella montatura, non è prevista nella versione plano la fornitura di semilavorati.
Le lenti sono lavorate su macchine automatiche, con utensili diamantati e quindi lucidate con paste abrasive. La sagomatura è realizzata con macchine speciali a controllo numerico con mole diamantate. Tutte le lenti sono temprate con il procedimento della tempra chimica in bagni di sali fusi.
Le lenti sono ispezionate da collaudatori esperti sia durante il ciclo di produzione, che alla fine di tutti i processi con un controllo del prodotto al 100%.

I filtri solari della produzione della Barberini si possono dividere in famiglie di prodotto. I colori delle lenti, il grado di filtrazione e le caratteristiche ottiche..


A produrre lenti in vetro sono rimasti in pochi al mondo. Pochissimi, da contarsi sulle dita di una mano. In Italia l' unica realtà è in provincia di Teramo, in un piccolo paesino dove un enorme stabilimento è diventato specialista ed unico produttore mondiale, coperto da un brevetto internazionale, di lenti polarizzate, ovvero quelle in grado di eliminare qualsiasi riflesso e di consentire una visibilità estrema anche in condizioni di luce e riverberi accecanti. L' azienda Barberini è stata fondata da Pietro Barberini nel 1976 che cominciò a lavorare il vetro con tecniche sempre più sofisticate rispetto ai tempi, tanto da guadagnarsi nel giro di pochi anni un nome in quanto a qualità e professionalità. Fortunato fu l' incontro con Gianni Vetrini ingegnere di Teramo laureato a Bologna con una tesi sulla Ducati. Vetrini, nomen omen, dopo un periodo all' interno dell' azienda motociclistica era tornato a Teramo per ragioni di cuore e aveva aperto un suo piccolo studio di ingegneria. Proprio a lui si rivolse Barberini nei primi anno '80, chiedendogli di progettare i nuovi capannoni ed i macchinari per l' azienda che stava crescendo. Messosi all' opera Vetrini si ritrovò nel giro di poco ad appassionarsi di vetro ottico e ad entrare sempre di più nei complicati meccanismi della produzione delle nobili lenti. Fu a quel punto che il fondatore dell' azienda gli chiese di fermarsi e di dedicare tutto il suo knowhow e la sua passione alla sua azienda, offrendogli anche una piccola partecipazione nelle quote societarie. Da un capannone originale, oggi Barberini ne ha cinque, e tra i suoi punti di forza c' è il fatto che tutti gli strumenti e gli impianti vengono progettati e realizzati all' interno da un team esperto in tecnologie all' avanguardia. I clienti sono sparsi in tutto il mondo. Il principale è Luxottica che si rivolge alla Barberini per le lenti polarizzate dei marchi Ray Ban e Persol. Poi ci sono la francese Vuarnet, la Safilo con la griffe Carrera, l' americana Mauijim, solo per citarne alcune. La lente in vetro, resa ormai infrangibile, offre prestazioni tecniche elevatissime. Non a caso testimonial del gruppo è il campione mondiale di volo a vela Giorgio Galetti: «In cielo, a quelle altezze le prestazioni dell' occhiale devono essere veramente ai massimi livelli». Proprio per le missioni più estreme sono state create le Plz1.8, lenti polarizzate in vetro ottico più sottili al mondo firmate RB, Riccardo Brigliadori, terzo classificato agli europei di volo a vela in Francia. Grazie alle tecnologie applicate, e ad un filtro polarizzato messo tra due lenti sottilissime in vetro ottico si ottiene una lente in grado di assorbire al 99,9% qualsiasi bagliore. Ed è stato proprio l' avvento del polarizzato, dieci anni fa a far triplicare il fatturato del gruppo nel giro di un quinquennio. Per chi non lo sapesse, la polarizzazione «è quel fenomeno per il quale se i raggi del sole colpiscono una superficie liscia o riflettente, anche solo il parabrezza di un' auto o uno specchio di acqua si trasformano in luce polarizzata compromettendo la visione». Le lenti Barberini sono trattate in maniera da diventare idrorepellenti e antigraffio. Come spiega Vetrini: «Nel processo produttivo non usiamo mai le mani. Le lenti vengono interamente fabbricate dagli strumenti e possono essere toccate soltanto dalla punta di diamante». Da qui anche l' elevato costo del prodotto finale. In realtà, quella che oggi è diventata una rarità un tempo era la norma. Tutti gli occhiali hanno utilizzato lenti di vetro fino all' avvento, intorno agli anni '70, della plastica, del policarbonato acrilico e delle molecole organiche. Materiali più sicuri, in quanto infrangibili, e decisamente meno costosi. Oggi il vetro è la nicchia: «Un materiale così puro è impossibile da produrre artificialmente. Non a caso tutti gli strumenti di precisione, dai cannocchiali ai microscopi lo utilizzano». Al mondo esistono ormai soltanto due produttori di vetro ottico che, spiega Vetrini: «Non ha nulla a che vedere con quello usato per fare le finestre o i bicchieri. E' molto più puro, molto più costoso e molto più complesso da fabbricare». Le due fabbriche, Schott e Corning si trovano in Germania e in Francia. Barberini produce soltanto vetro solare, quindi non graduabile: «Questo fattore ci consente di affrontare produzioni in larga scala e di poter così accontentare tutte le richieste che ci arrivano da ogni parte del mondo». Anche sul peso, da sempre handicap degli occhiali in vetro sono stati fatti molti progressi: «Oggi siamo in grado di produrre lenti dallo spessore di 1,8 millimetri, molto più leggere della media. Una nostra polarizzata pesa solo il 20% in più rispetto ad una di plastica». E per il futuro la missione è una: sempre più ricerca, innovazione e tecnologia.

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